Il Dottor Flavio Nascimbene partecipa al convegno “Il dolore da comprendere, il dolore da curare” promosso dalla SMIGT, Società Scientifica Italiana per la Medicina e la Governance del Territorio, di cui è socio fondatore.
Il convegno è mosso dai seguenti obiettivi:
• inquadrare il “dolore” associato alla malattia, nelle sue molteplici dimensioni e nelle sue complesse implicazioni, per favorire la comprensione dei linguaggi espressivi e comunicativi, i loro nessi psicologici, anche per individuare gli interventi terapeutici più appropriati ed efficaci
• promuovere un dialogo multidisciplinare, coinvolgendo più figure professionali in una concezione olistica delle terapie e del prendersi cura della persona malata
• sollecitare le interazioni tra ambiti culturali ed approcci diversi per indagare l’universo dolore e la sua complessità
La relazione del Dr. Nascimbene ha per titolo “Dolore e piacere nella relazione terapeutica: placebo, nocebo e consapevolezza”. Ne presentiamo un breve riassunto:
L’“effetto (risposta) placebo” e l’ “effetto nocebo” nel collegamento intrinseco con la relazione che si instaura tra il paziente affetto da sintomi cronici e il suo medico di riferimento: alcune ricerche e studi recenti. Cronicità del paziente e relazioni terapeutiche significative e durature. L’interazione tra relazione terapeutica e farmaco (contenuto della comunicazione). Aspetti comportamentali di tipo ritualistico, comunicativo (verbale/digitale e non-verbale/analogico) ed emozionale che concorrono a costruire una relazione terapeutica caratterizzata da co-partecipazione alla presa in carico della malattia (relazione curante, fiducia, compliance). La riduzione/aumento del dolore somatico e la connessione con la relazione medico-paziente. Generazione di piacere/gratificazione e percezione del paziente sull’atteggiamento del medico. Cenni sulle basi neurofisiologiche e biochimiche del placebo. Il benessere del paziente: valutazione soggettiva del dolore (consapevolezza), valutazione oggettiva (efficacia della diagnosi-terapia) e correlazioni con la qualità della comunicazione medico-paziente.